La maggior parte degli investitori e dei trader principianti ha le idee piuttosto confuse quando si avvicina al mercato azionario, agli investimenti in ETF), materie prime, criptovalute, ecc.
Uno dei punti cardine che crea maggiore confusione nella mente di chi è interessato a far fruttare il proprio denaro attraverso gli investimenti è la mancata comprensione della differenza cruciale che esiste tra trading e investimento.
La confusione deriva dal fatto che agli occhi dell’investitore o del trader non istruito e non consapevole, fare trading o investire sembra essere la stessa cosa. Ma è davvero così?
In realtà, pur essendo accomunate dal desiderio di ottenere un profitto, le due operazioni nascono da logiche diverse e seguono regole differenti.
Infatti, chi investe in una misura del valore di ciò che acquista (un’azione, una casa, un’attività commerciale, un oggetto d’arte, ecc.), cerca di comprarlo a un prezzo scontato o comunque equilibrato, con l’intera operazione che si basa sulla previsione o sulla speranza che nel tempo il bene acquistato aumenti di valore e che questo aumento di valore si rifletta automaticamente in un corrispondente aumento del suo prezzo di mercato che ne consenta la vendita con profitto.
Un esempio facilmente comprensibile di investimento è quello di chi acquista un terreno agricolo nella speranza che sia poi edificabile.
I più grandi investitori della storia, come il leggendario Warren Buffett, sono infatti maestri nell’acquistare “qualità deprezzate”. Naturalmente, il loro orizzonte temporale non è mai molto breve e il valore di ciò che hanno acquistato può rimanere o addirittura scendere per un certo periodo di tempo senza che questo li faccia preoccupare eccessivamente.
Chi fa trading, invece, non scommette su una variazione del valore delle cose. A dire il vero, il trader duro e puro non si preoccupa molto della qualità oggettiva o della natura di ciò che acquista, gli interessa solo acquistarlo a un prezzo che (in un arco di tempo generalmente piuttosto breve) pensa di far crescere, indipendentemente dal fatto che il valore di ciò che ha acquistato rimanga perfettamente identico.
In realtà, ciò che rende possibile il trading è semplicemente il fatto che i prezzi delle cose (e quindi anche degli oggetti di investimento come azioni, obbligazioni, immobili, ecc.) possono variare indipendentemente dal loro valore a causa della legge della domanda e dell’offerta.
Un esempio fuori contesto di attività paragonabile al trading è quello del rivenditore di biglietti di un grande evento che si procura i biglietti tre settimane prima a prezzi normali e poi li rivende all’ultimo momento quando, mancando i biglietti e molte domande, può commercializzarli a un prezzo molto più alto.
In Borsa, per un investitore è fondamentale capire cosa sta comprando e qual è il valore attuale e futuro della società di cui intende acquistare le azioni. In altre parole, gli investitori cercano aziende di qualità che attualmente si sono svalutate.
Per un trader, invece, è sufficiente utilizzare strumenti (in genere il grafico del titolo valutato attraverso l’analisi tecnica) che gli consentano di fare una previsione del prezzo futuro del titolo indipendentemente dal valore dell’azienda e dal suo oggetto sociale.