È stato un lunedì terribile per le banche di mezzo mondo: la First Republic Bank ha infatti condotto una generale flessione delle quotazioni delle azioni bancarie, anche dopo le iniziative straordinarie (tardive?) delle autorità di regolamentazione per sostenere tutti i depositanti delle fallite Silicon Valley Bank e della Signature Bank, i due istituti di credito in fallimento.
Le azioni della First Republic di San Francisco hanno infatti perso il 75% lunedì dopo il calo del 33% della scorsa settimana, PacWest Bancorp ha perso il 42% e Western Alliance Bancorp ha perso oltre il 70%.
I ribassi sono dunque arrivati nonostante la notizia di domenica che la Federal Reserve ha creato un nuovo programma di finanziamento a termine per le banche che offrirà prestiti fino a un anno in cambio di garanzie di alta qualità come i Treasury.
“Il capitale e la liquidità di First Republic sono molto forti e il suo capitale rimane ben al di sopra della soglia regolamentare per le banche ben capitalizzate“, hanno intanto dichiarato il fondatore Jim Herbert e il CEO Mike Roffler in un comunicato stampa che ha cercato di arginare i timori dei mercati circa le sorti dell’istituto bancario, con Herbert che ha poi aggiunto che la banca sta operando come sempre e che non ha visto molti depositanti andarsene dai propri sportelli.
Lo scivolone dei titoli bancari di lunedì arriva dopo che un’ondata di prelievi da SVB Financial ha costretto la banca a chiudere. Uno dei problemi principali è stata l’alta percentuale di depositi non assicurati di SVB, considerato che la maggior parte dei clienti della banca non aveva la garanzia di riavere il proprio denaro prima delle misure di regolamentazione del fine settimana.
Sebbene SVB avesse una percentuale insolitamente alta di depositi non assicurati, ci sono altre banche di medie dimensioni che potrebbero essere a rischio di grandi prelievi.
“Riteniamo che le banche regionali con una base di depositi non assicurati meno diversificata e ampia siano a rischio di fuga dei depositi, ma non alla velocità di SVB e dovrebbero avere il tempo di attingere ai mercati di finanziamento all’ingrosso (come la FHLB) e aumentare i livelli di liquidità. In un contesto fragile come quello in cui ci troviamo, riteniamo che le banche debbano essere caute riguardo al potenziale effetto di segnalazione negativa derivante dall’aumento dei tassi di deposito per mantenere i depositi“, ha dichiarato Keith Horowitz, analista di Citi, in una nota ai clienti.